La Santità è ancora di moda?
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- Ultima modifica il Venerdì, 02 Novembre 2018 15:15
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La Santità non è di pochi privilegiati, né di cristiani d’altri tempi, ma un programma sempre attuale ed impegnativo per chiunque voglia essere seguace di Cristo.
Il Papa Emerito Benedetto XVI scrive che la santità non passa di moda, anzi, col trascorrere del tempo, la perenne tensione dell’uomo verso Dio, risplende in modo luminoso e manifesto.
Il mondo, se guardato con l’occhio di Dio, ci appare anche oggi come un giardino dove lo Spirito suscita con mirabile fantasia una moltitudine di santi e sante di ogni età e condizione sociale, di ogni lingua, popolo e cultura. Ognuno diverso dall’altro, tutti però recando impresso il “sigillo” di Gesù, l’impronta del suo amore.
Se leggiamo le vite dei Santi, vediamo che essi hanno sperimentato le nostre stesse difficoltà, le nostre debolezze, e, tuttavia, sono riusciti a meritarsi il titolo di Santi. La Santità non implica una vita straordinaria, ma è un ideale proposto a tutti e le vie per raggiungerla sono molteplici, adatte alla vocazione di ciascuno. Ci sono Santi che fanno miracoli dopo morti, ma c’è anche una Santità misurata, feriale, discreta, quasi impercettibile, senza spettatori, senza applausi. Una Santità che si raggiunge nel mettere Dio al centro della propria vita vivendo il Vangelo nella quotidianità più disarmata, sbagli compresi.
A cosa servono i Santi?
Siamo convinti che questa società che sembra sprofondare in una crisi senza valori, possa trovare la propria guida non in un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì in un Santo, anzi in una società di Santi.
Inaugurazione Anno Catechistico
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- Ultima modifica il Sabato, 13 Ottobre 2018 19:06
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Così giovani, così santi!
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- Ultima modifica il Domenica, 16 Settembre 2018 14:03
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Momenti di grande spiritualità e di tradizioni popolari che si mischiano. E' sempre molto suggestiva la processione di Santa Vittoria. In una bellissima serata quasi estiva, ieri 15 settembre, la nostra comunità ha festeggiato la sua patrona.
Durante la Messa, padre Gianni ha voluto ricordare che dobbiamo fare tesoro dell’esempio di fede e di vita cristiana che i beati in cielo ci invitano a seguire. I santi non sono un gruppo elitario scelto, ma coloro che hanno creduto in Cristo .
La santità deve essere una vocazione che accomuna tutti i cristiani. Tutti siamo chiamati a diventare santi! Tante volte siamo tentati di pensare che la santità sia riservata soltanto a coloro che hanno la possibilità di staccarsi dalle faccende ordinarie, per dedicarsi esclusivamente alla preghiera. Ma non è così! Tutti noi abbiamo l’eredità di poter diventare Santi nel Battesimo.
La giovanissima S. Vittoria e gli altri giovani martiri ci insegnano, oggi più che mai, l’eroismo del perdono.
Mandas
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- Ultima modifica il Domenica, 16 Settembre 2018 19:24
- Scritto da Don Giampiero
Parrocchia San Giacomo apostolo
MANDAS
Funerali di Angela Manca, Paolo e Claudio
12.09.2018 ore 17,00
Prima lettura Is 35,4-7
Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto.
Dal libro del profeta Isaia
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d’acqua.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 145
Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Alleluia, alleluia,
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Alleluia.
Dal vangelo secondo Matteo 11,25-30
Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.
In quel tempo, Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Fig1io e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Parola del Signore.
Riflessione
Imparare da Gesù di Nazareth, mite e umile di cuore.
È un impegno lungo e faticoso. Ci sono però delle circostanze nella vita che all’improvviso ti fanno toccare con mano quanto siamo piccoli e limitati, e quanto sia precaria la nostra esistenza, quasi costringendoti ad esserlo mite ed umile di cuore. Questo avviene sia che guardiamo all’umanità nel suo complesso sia che limitiamo lo sguardo a ciò che più da vicino ci circonda. Eppure non è ai dotti e agli intelligenti che il Padre rivela i suoi misteri, ma ai piccoli, agli umili.
Ecco allora che ascoltando Isaia: dite agli smarriti di cuore “coraggio, non temete”, e Gesù che dice “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”, troviamo la forza per affermare che neppure la morte può impedirci di continuare a raccontare una storia di amore lunga quasi 42 anni, nulla può impedirci di parlare ancora dell’amore di Dio. “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù Nostro Signore”. (Rm 8)
Invochiamo il Padre e la sua misericordia perché, nel proseguire il cammino, la nostra comunità cristiana e civile trovi coraggio e ristoro, ma il coraggio e il ristoro lo trovino in primo luogo Monica e tutta la famiglia. Affidiamo alla bontà misericordiosa della Santissima Trinità Angela, Paolo e Claudio affinché per loro il superamento di ogni timore, di ogni difficoltà e dolore, e il ristoro, si compiano già da ora nella vita eterna dove tutti ci attende Cristo morto e risorto, per lodare con cuore unanime, e con Maria e con tutti i santi il Signore.
Santa Vittoria
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- Ultima modifica il Domenica, 09 Settembre 2018 07:57
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Agli albori del Cristianesimo, nel fervore degli inizi, il primo testo catechesi dei discepoli di Cristo, la “Didachè”, raccomandava: “Cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”.
In un tempo segnato da grandi cambiamenti sociali e culturali con proposte di “valori” e “stili di vita” che sembrano contraddire il nostro essere cristiani, questa esortazione appare ancor più valida.
Itinerario processione
Piazza di Chiesa, Via Roma, Via Cagliari (dal 48 al 51), Via Dante (dall’1 al 22),
Via Verdi (dall’82 al 58), Via Donizetti (dal 33 al 24), Via Paganini,
Via Puccini (dal 12 al 2), Via Verdi (dal 21 all’1), Via Fermi,
Via Cagliari (dal 181 al 124), Via Siotto (dal 50 al 26),
Via Indipendenza (dal 33 fino all’arrivo); Piazza Repubblica.
La festa patronale, però, non può e non deve esaurirsi nella partecipazione alle celebrazioni del giorno ma va preceduta da un congruo periodo di preparazione spirituale nelle forme tradizionali e nelle nuove forme suggerite dalla moderna pastorale liturgica al fine di educare la comunità ad una partecipazione consapevole, responsabile e fruttuosa.
Ore 18.30: Novena S. Vittoria – Vespri – Benedizione Eucaristica