Domenica delle Palme: avviso di don Stefano
- Dettagli
- Categoria principale: Notizie
- Ultima modifica il Giovedì, 02 Aprile 2020 14:00
- Scritto da Administrator
Il parroco avvisa tutti i fedeli che a causa delle misure restrittive adottate dal governo per il contenimento della pandemia e delle relative disposizioni ecclesiastiche, domenica 5 aprile la benedizione delle palme non si terrà, né fuori, né dentro la chiesa.
La messa domenicale sarà celebrata alle ore 10 "PER IL POPOLO", MA "SENZA CONCORSO DI POPOLO" (a porte chiuse), e sarà trasmessa in streaming sulla pagina fb della parrocchia:
https://www.facebook.com/parrocchiasantavittoria/
Ogni famiglia inoltre è invitata a esporre nella propria casa un ramo d'olivo, o una palma o anche un altro fiore e a recitare insieme una preghiera nel ricordo di Gesù Cristo Re.
Settimana Santa
- Dettagli
- Categoria principale: Notizie
- Ultima modifica il Sabato, 17 Ottobre 2020 19:37
- Scritto da Administrator
L'Arcivescovo di Cagliari
Disposizioni per la Settimana Santa 2020
Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale. Abbiamo un'ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore. In mezzo all'isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l'annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi. Il Signore ci interpella dalla sua croce a ritrovare la vita che ci attende, a guardare verso coloro che ci reclamano, a rafforzare, riconoscere e incentivare la grazia che ci abita. Non spegniamo la fiammella smorta (Cfi. Is 42,3), che mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la speranza.
Quest'anno vivremo i giorni della Settimana Santa nello spazio spirituale delineato dalle parole che il Santo Padre Francesco ha pronunciato in occasione del Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia dello scorso 27 marzo. Dopo un tempo quaresimale intenso e doloroso, ci apprestiamo a celebrare i misteri della salvezza nella venerazione della Passione di Cristo e nell'accoglienza gioiosa dell'annuncio di Pasqua. Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
Il permanere delle disposizioni delle autorità civili per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica in atto, limitando la libertà di movimento e impedendo ogni forma di assembramento, costringe a celebrare la Settimana Santa secondo una modalità tutta particolare, tenendo conto delle norme e indicazioni date dal Decreto della CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI del 25.03.2020 (Decreto) e dalla Nota della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana diffusa in pari data
- I Vescovi e Presbiteri celebrano senza concorso di popolo, evitando per quanto è possibile la concelebrazione e omettendo lo scambio della pace.
- L'Arcivescovo celebra la Settimana Santa e il Triduo Pasquale in Cattedrale secondo il seguente calendario:
- Domenica delle Palme 5 aprile
Ore 10,00 Commemorazione dell'ingresso del Signore in Gerusalemme e Santa Messa
- Giovedì santo 9 aprile
Ore 17,00 Santa Messa nella Cena del Signore
Ore 17,00 Venerdì santo 10 aprile
Celebrazione della Passione del Signore
- Sabato santo 11 aprile
Ore 21,30 Veglia Pasquale nella notte santa
- Domenica di Pasqua 12 aprile
Ore 10,00 Santa Messa nella Risurrezione del Signore
Ogni parroco è invitato a celebrare nella propria chiesa parrocchiale.
Orientamenti per la Settimana Santa
- Dettagli
- Categoria principale: Notizie
- Ultima modifica il Sabato, 17 Ottobre 2020 19:37
- Scritto da Administrator
VICARIATO DI ROMA
Ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose e a tutto il popolo di Dio che é in Roma
ORIENTAMENTI DIOCESANI PER LA SETTIMANA SANTA
Carissimi,
come forse temevamo, ci apprestiamo a vivere la Settimana Santa in una situazione di emergenza sanitaria mondiale, senza poter vivere comunitariamente le celebrazioni pasquali. E una condizione molto triste, ma dobbiamo accogliere la strada che la Provvidenza ci indica, anche se diversa da quella che avevamo immaginato.
Vivremo pertanto la Pasqua innanzitutto nelle nostre case, riscoprendo l'ascolto della Parola di Dio e la ricchezza dei simboli della Liturgia, celebrati nella Chiesa domestica. Saranno le nostre abitazioni il vero tempio in cui celebrare con fede: come nelle case degli Ebrei nella Pasqua dell'Esodo, come nelle case dei primi cristiani di Roma venti secoli fa.
In riferimento ai Decreti della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 19 marzo e del 25 marzo u.s., della Nota della Presidenza della CEI del 25 marzo u.s. e delle indicazioni emanate dalla Segreteria Generale del Vicariato di Roma nella comunicazione agli Istituti di vita consacrata maschili e femminili, in data 21 marzo 2020, valide per tutte le situazioni assimilabili, si ribadiscono e si integrano alcune direttive che stanno già orientando la nostra prassi ecclesiale.
Permane la necessità di vivere le celebrazioni senza la presenza del Popolo di Dio e di adottare accurate cautele per evitare il contagio. In realtà, come ben chiarisce la recentissima Nota del Ministero dell'Interno (Direzione centrale degli Affari dei culti) al Sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana del 27 marzo 2020, «quanto alle celebrazioni liturgiche, le norme stesse — alla luce dell'esclusiva ratio di tutela della salute pubblica per cui sono emanate — sono da intendersi nel senso che le celebrazioni medesime non sono in sé vietate, ma possono continuare a svolgersi senza la partecipazione del popolo, proprio per evitare raggruppamenti che potrebbero diventare potenziali occasioni di contagio.
Le celebrazioni liturgiche senza il concorso dei fedeli e limitate ai soli celebranti ed agli accoliti necessari per l'officiatura del rito non rientrano nel divieto normativo (...)».
Desiderando coniugare la ratio delle norme con lo spirito che anima gli sforzi di noi Pastori in cura d'anime, mettiamo al centro di ogni nostra considerazione la peculiarità dell'esperienza ecclesiale, illuminati dalla fede nella Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo.
Vi invito pertanto a custodire nel cuore e a fare tesoro delle parole profetiche che il nostro Vescovo Francesco ha rivolto alla Chiesa e al mondo intero, nel momento di preghiera che ha presieduto sul sagrato della Basilica Papale di San Pietro, lo scorso 27 marzo. Desidero condividere con voi alcuni passaggi della sua meditazione. Vorrei che risuonassero nei nostri cuori con tutta la loro forza ispirante e consolante:
«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: «Convertitevi, ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri [...]. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti.
Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale [...]. In mezzo all'isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l'annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi. [...].
Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, di solidarietà. (PAPA FRANCESCO, Meditazione in occasione del momento straordinario di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, 27 marzo 2020).
L'ora della carità
- Dettagli
- Categoria principale: Notizie
- Ultima modifica il Mercoledì, 01 Aprile 2020 11:54
- Scritto da Administrator
Messaggio di don Stefano per la V Domenica di Quaresima
- Dettagli
- Categoria principale: Notizie
- Ultima modifica il Sabato, 17 Ottobre 2020 19:38
- Scritto da Don Stefano
MESSAGGIO DEL PARROCO IN OCCASIONE DELLA V DOMENICA DI QUARESIMA 29.03.2020
-il Vangelo della domenica in parallelo con la meditazione di papa Francesco di venerdì 27 marzo in piazza san Pietro..
Un caro saluto a tutti voi parrocchiani in questa 5a domenica di Quaresima che il papa ha definito “domenica del pianto..” Venerdì scorso come sapete il santo padre Francesco ha presieduto nel sagrato della Basilica di san Pietro un momento straordinario di preghiera in cui ha proposto all’attenzione dei fedeli un passo del Vangelo di Marco (4,35-41), che ben si addice al tempo di epidemia che stiamo vivendo.
Nella traversata da una riva all’altra del lago di Tiberiade, calata la sera, si scatena all’improvviso una grande tempesta che minaccia di far affondare la barca su cui si trova Gesù insieme ai suoi discepoli.. (Mc 4,37) “Ci siamo resi conto – ha commentato il santo padre con un chiaro riferimento alla presente situazione di pandemia - di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda.”
È la stessa tempesta, per andare al Vangelo di questa domenica noto come la “risurrezione di Lazzaro” (Gv 11,1-44), che si scatena nel cuore di Marta e Maria per la perdita del loro fratello Lazzaro, entrambe si rivolgono a Gesù di rientro dalla Galilea quasi in tono di rimprovero: “SE TU FOSSI STATO QUI, MIO FRATELLO NON SAREBBE MORTO!” (11,21.32) È la stessa tempesta che si scatena nel cuore di alcuni Giudei, tra quelli venuti da Gerusalemme a Betània per consolare Marta e Maria, che dicono: “LUI, CHE HA APERTO GLI OCCHI AL CIECO, NON POTEVA ANCHE FAR SÌ CHE COSTUI NON MORISSE?” (v. 37)
È lo stesso sconvolgimento infine che si scatena nel cuore di Gesù che “versa lacrime” (v. 35), per il suo amico Lazzaro che la morte ha strappato all’affetto dei suoi cari. Ma quanti in questo periodo hanno “versato lacrime” a causa del contagio e nel peggior dei casi della morte dei loro cari..? I discepoli, per tornare alla meditazione di papa Francesco, “svegliano” il Maestro mentre la barca era in procinto di affondare: “NON T’IMPORTA CHE SIAMO PERDUTI?” (Mc 4,38) Gesù infatti – riferisce l’evangelista – “se ne stava a poppa, sul cuscino e dormiva..” Il papa nella sua meditazione ha fatto notare che in quel momento non è tanto venuta meno la fede dei discepoli ma la <fiducia> nel Maestro.. Anche nel Vangelo domenicale Marta e Maria si rivolgono a Gesù con parole che sono quasi eco di quelle dei discepoli travolti dalla tempesta: “SIGNORE, SE TU FOSSI STATO QUI...”
Ma ascoltiamo ancora le parole del papa a proposito del brano di Mc 4,35-41:
“È facile ritrovarci in questo racconto. Quello che risulta difficile è capire l’atteggiamento di Gesù. Mentre i discepoli sono naturalmente allarmati e disperati, Egli sta a poppa, proprio nella parte della barca che per prima va a fondo. E che cosa fa? Nonostante il trambusto, dorme sereno, fiducioso nel Padre – è l’unica volta in cui nel Vangelo vediamo Gesù che dorme –. Quando poi viene svegliato, dopo aver calmato il vento e le acque, si rivolge ai discepoli in tono di rimprovero: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?»” (v.40)
“Cerchiamo di comprendere. In che cosa consiste la mancanza di fede dei discepoli, che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi non avevano smesso di credere in Lui, infatti lo invocano. Ma vediamo come lo invocano: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» (v. 38) Non t’importa: pensano che Gesù si disinteressi di loro, che non si curi di loro. Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle cose che fa più male è quando ci sentiamo dire: “Non t’importa di me?”. È una frase che ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che a Lui importa di noi. Infatti, una volta invocato, salva i suoi discepoli sfiduciati.”
Gesù va al sepolcro di Lazzaro: “Dove lo avete posto?” (Gv 11,34)
Leggi tutto: Messaggio di don Stefano per la V Domenica di Quaresima