Carità e responsabilità
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- Ultima modifica il Sabato, 28 Marzo 2020 15:39
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I 650 anni della Madonna di Bonaria:lettera del Papa
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- Ultima modifica il Mercoledì, 25 Marzo 2020 07:27
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Il Santo Padre Francesco ha indirizzato una lettera autografa all’Arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, in occasione dell’Anno Giubilare Straordinario nel quale si sta facendo memoria dell’arrivo del simulacro di Nostra Signora di Bonaria.
L’annuncio dell’Arcivescovo alla comunità ecclesiale di Cagliari
Carissimi in Cristo,
mi rivolgo a voi per condividere una grande gioia. Mi è pervenuta una lettera del Santo Padre Francesco in occasione dell’Anno Giubilare Straordinario indetto per il 650° anniversario dell’arrivo del simulacro di Nostra Signora di Bonaria. Il Papa ci benedice e invoca ogni grazia per la nostra Chiesa di Cagliari e dell’intera Sardegna, e in modo speciale per i malati e i sofferenti e per ogni situazione di maggiore difficoltà.
Siamo infinitamente grati al Santo Padre per questo pensiero paterno che ci raggiunge in un momento di sofferenza e faticosa trepidazione per il diffondersi della nuova epidemia virale ed è come un raggio di luce che penetra il cielo grigio di questi giorni. Comprendiamo di nuovo che la nostra forza e la pace derivano dal respiro cattolico che ci innesta nella comunione con il Vescovo di Roma e con tutta la Chiesa.
Un pensiero di particolare gratitudine va ai Padri Mercedari che custodiscono con amore l’icona della Madre di Cristo, luce del mondo.
Per il Papa l’arrivo dell’icona di Nostra Signora di Bonaria non è un semplice ritrovamento ma una visita, la «visita di Maria che ha cambiato il volto spirituale e civile di Cagliari e dell’intera Sardegna, che la venera come Patrona Massima». Noi invochiamo con fiducia che il pellegrinaggio di Maria continui e ci raggiunga nelle nostre comunità, nelle case, nei luoghi di vita e di lavoro, negli ospedali e nei luoghi di sofferenza.
Fissando lo sguardo sul volto materno di Maria, per imparare a guardare noi stessi e i nostri fratelli con la stessa misericordia, ci uniamo alla preghiera del Papa perché l’intera umanità ritrovi pace e fraternità.
A tutti possa giungere la benedizione della “Signora venuta del mare”.
Cagliari, 24 marzo 2020
Giuseppe Baturi
Arcivescovo
Il testo della lettera di Papa Francesco
Al Caro Fratello
Mons. Giuseppe BATURI
Arcivescovo di Cagliari
La Chiesa che è in Cagliari sta celebrando con opportune iniziative pastorali l’Anno Giubilare Straordinario, per fare memoria del 650° anniversario dell’arrivo del venerato simulacro di Nostra Signora di Bonaria. Nell’unirmi spiritualmente alla Comunità ecclesiale cagliaritana in tale felice circostanza, sono lieto di rivolgere un cordiale saluto a Lei, caro Fratello, ai sacerdoti, alle persone consacrate e all’intera Comunità diocesana, in particolare ai Padri Mercedari che custodiscono con amore la venerata icona della “Signora venuta dal mare” nel 1370.
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Cari catechisti e care catechiste
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- Ultima modifica il Martedì, 24 Marzo 2020 16:00
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Desideriamo segnalare - a partire dal 23 marzo - l’inaugurazione di una striscia quotidiana (dal lunedì al sabato) su Tv2000, alle 12.30 (replica alle 17.30): si intitola Caro Gesù. Insieme ai bambini.
Da un’idea di Vincenzo Morgante, curato da Monica Mondo, in collaborazione con l’Ufficio Catechistico della Cei. Un'altra occasione per permettere ai bambini e ai ragazzi per continuare a condividere, in modo alternativo, il cammino di fede.
Buon lavoro e uniti nella preghiera!
don Emanuele e l'Ufficio Catechistico Diocesano
“Caro Gesù. Insieme ai bambini” è una striscia quotidiana che si rivolge ai più piccoli, per stare loro vicini in questo tempo di emergenza, con le loro domande a Gesù, quelle più vere, quelle che tutti abbiamo nel cuore. Bambini e ragazzi dagli 8 ai 12 anni, attraverso brevi clip formulano le loro domande e i loro pensieri che vengono poi raccolti e commentati dalla catechista Cecilia Falcetti.
In ogni incontro, della durata di dodici minuti, si affronta un tema centrato su una parola chiave: la noia, la tristezza, la paura, l’amicizia, il tempo…
Dal lunedì al sabato alle 12.20 e alle 17.30 su TV2000 (Canale 28 – 157 Sky)
L'impegno della carità
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- Ultima modifica il Lunedì, 23 Marzo 2020 15:21
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MESSAGGIO DEL PARROCO IN OCCASIONE DELLA IV DOMENICA DI QUARESIMA
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- Ultima modifica il Sabato, 17 Ottobre 2020 19:38
- Scritto da Don Stefano
Carissimi tutti,
vi raggiungo ancora pensando prima di tutto alla nostra cara sorella nella fede Teresa Casu che ieri ha terminato il suo pellegrinaggio terreno all’età di 93 anni. Ma vi raggiungo anche pensando all’ultima nata per Sarroch, una bambina che ha visto la luce venerdì e che rappresenta un segno di speranza nel difficile momento che stiamo vivendo a causa dell’epidemia
VEDERE LA LUCE, questo è esattamente il tema che ci viene proposto nelle letture di questa domenica di Quaresima a partire dalla prima tratta daI I libro di Samuele: elezione e unzione di Davide re d’Israele. Nella scelta tra gli 8 figli di Iesse il Betlemmita, Dio dà a Samuele un criterio fondamentale: “Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura (…) perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore.” (cfr. 1 Sam 16,7)
La scelta di Dio è caduta sul “più piccolo” (Davide, v. 11), intento a pascolare il gregge.. È lui e nessuno degli altri 7 che Samuele dovrà ungere, una scelta inattesa e imprevista… Da quel momento in poi però lo Spirito del Signore farà irruzione nella vita di Davide. (v. 13) Nella pagina del Vangelo, in perfetta sintonia con il tema di questa domenica, l’ evangelista Giovanni al cap. 9 imbastisce la sua trama intorno ad una domanda centrale: chi sono coloro che vedono la luce? Non certamente coloro che nel vedere si fermano all’apparenza: i discepoli (v. 3), i vicini (v.8), i farisei (v. 13 e ss.), i genitori del cieco (v. 19 e ss.), ma solo colui che sa andare alla profondità del cuore (paradossalmente proprio quello che non vede!); il CIECO NATO, al quale Gesù dopo aver posto del fango sugli occhi (impastato un momento prima con la saliva), gli comanda di andare a lavarsi nella piscina di Sìloe (Sìloe significa “Inviato”): “egli andò – annota l’evangelista – si lavò e tornò che ci vedeva.” (v.7)
Come orientarsi allora nel presente momento storico in cui la notte causata dall’epidemia incombe sulle nostre comunità e sulle nostre relazioni sociali? Ci rendiamo conto che come ha scritto nel Comunicato stampa la Segreteria Generale della CEI il 10.03.2020, STIAMO VIVENDO UN TEMPO DI ENORME RESPONSABILITÀ?
Ciò significa che la battaglia per contrastare la diffusione del coronavirus si combatte non solo attraverso il preziosissimo ed eroico servizio di coloro che si trovano attualmente “in trincea” (come ad esempio negli ospedali), ma anche attraverso il comportamento di ogni singola persona nell’attuare concretamente le disposizioni delle competenti autorità (vedi lo “stare a casa”)! Non sarà forse questo oggi fattivamente quanto ci chiede san Paolo nella seconda lettura domenicale tratta dalla lettera agli Efesìni? “Fratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore.
COMPORTATEVI PERCIÒ COME FIGLI DELLA LUCE.. (Ef 5,8). Siate cioè “responsabili..”! La durata di questa “notte” dipende soprattutto dal comportamento di ciascuno di noi..
CORAGGIO dico come parroco ai tanti parrocchiani che non possono più partecipare in modo “attivo, pieno e consapevole” all’Eucaristia, la NOTTE nella Bibbia È IL GREMBO DELL’AURORA, quando arriverà quest’aurora noi ancora non lo possiamo sapere ma ciascuno di noi deve fare la sua parte perché questa notte duri il meno possibile.. Allora è vero che le celebrazioni sono sospese ma ciascuno di voi può fare la “comunione spirituale” nelle proprie case.. Il parroco continuerà a celebrare l’Eucaristia “senza il popolo ma per il popolo”.. È vero che il catechismo è sospeso ma si può “mantenere vivo e creativamente costante il rapporto con il gruppo dei bambini e dei ragazzi dei cammini di iniziazione cristiana, valorizzando le possibilità attuali offerte dai social e attraverso altre forme di condivisione e di collegamento”..
Il santo Rosario può continuare ad essere recitato in famiglia.. La Parola di Dio ci raggiunge anche nelle nostre case se noi diamo tempo e cuore all’ascolto.. Insomma in questa “notte” Gesù continua a dirci di essere Lui la LUCE che è in grado di aprire i nostri occhi, per fare di noi dei discepoli che possano ancora seguirlo nel pur difficile e delicato momento storico, che possano ancora dire: CREDO, SIGNORE! (cfr. Gv 9,38) Assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza spirituale a tutti i malati della nostra comunità e alle loro famiglie e preghiamo anche per le vittime di questa epidemia, per i malati e per tutti coloro che li curano e li assistono. Come Chiesa preghiamo anche perché il Signore illumini le scelte di coloro che ci governano e amministrano la cosa pubblica.
La Benedezione del Signore sia sempre con voi..
Il parroco
Sac. Stefano Macis